Esodati, Confindustria: "Il prelievo del 3% sui ricchi è iniquo"

Il vicepresidente degli industriali: "C'è già un aliquota del 3%, aggiungerne un'altra è ingiusto". Ma Camusso (Cgil) e Bonanni (Cisl) sono favorevoli
di Andrea Tempestinidomenica 28 ottobre 2012
Elsa Fornero

Elsa Fornero

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  Contro la patrimoniale nemmeno troppo mascherata approvata dalla Commissione Lavoro della Camera con cui "ripagare" gli esodati si schiera Confindustria: "C'è già un'aliquota del 3% su questi redditi, aggiungerne un'altra sarebbe alquanto iniquo - spiega il vicepresidente di Viale dell'Astronomia, Aurelio Regina -. Quella è la fascia di popolazione che è l'unica che spende e c'è il problema di consumi interni". Una bocciatura senza mezzi termini, insomma, sul prelievo del 3% sui redditi superiori ai 150mila euro per trovare i fondi per la copertura degli esodati creati dal pasticcio di Elsa Fornero.    L'ok della Camusso - Chi invece è favorevole al provvedimento è il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: "Sugli esodati una soluzione bisogna trovarla, e il Parlamento ha dato un'indicazione credibile". Poi Susanna Camusso: "Mi pare positiva l'indicazione di un meccanismo di solidarietà, di chiedere a chi ha di più in questo paese di contribuire. Poi bisogna trovare le soluzioni tenchiche". Secondo la leader della Cgil, "il voto di ieri in commissione è il segno di una necessità che il Parlamento conferma che si dia una soluzione al problema degli esodati, che è una profonda ingiustizia che continua a permanere e che non può trascinarsi".