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Marò, Feltri contro Monti: "Se li ammazzano che fai? Ti butti dalla finestra?"

Vittorio ripercorre la surreale vicenda di Latorre e Girone, abbandonati dal governo del Prof agli indiani "assetati di sangue"

Giulio Bucchi
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"Caro Monti, se giustiziano i marò lei che fa? Va in chiesa a confessarsi o si butt dal sesto piano per fare pari e patta?". Vittorio Feltri commenta a modo suo il pasticcio drammatico che vede i Salvatore Girone e Massimiliano Latorre a rischio di una condanna a morte in India. Tutta colpa di un governo italiano, in primis quello all'epoca guidato dal Professore, esempio perfetto della "conclamata stupidità ddele nostre istituzioni, buone a nulla ma capaci di compiere impunemente qualsiasi nefandezza". "Roba da matti" - Il fondatore di Libero ed editorialista del Giornale parte in quarta ripercorrendo la vicenda surreale dei due militari italiani imprigionati dal 2012 in India, dopo una serie di "imboscate" incrociate. Hanno ucciso, in servizio, due pirati ("O pescatori? Il loro mestiere è un'opinione", ricorda Feltri). In acque internazionali, "dove le autorità col turbante non avevano e non hanno alcuna giurisdizione". E allora perché il comandante della loro nave li ha consegnati alla polizia locale? Prima assurdità. Ma da lì inizia il balletto del governo italiano, incapace di difendere i nostri connazionali, tremebondo, senza voce: "Non intervenne, non fece pressioni, non brigò", accusa Feltri. Con la beffa che i marò in un paio di occasioni tornarono in Italia, per le feste, ma poi furono rispediti dai loro possibili carnefici, "pazzi indiani in campagna elettorale e assetati i sangue". Terzi degradato - L'unico che ha provato a fare qualcosa, ricorda Feltri, fu il  ministro degli Esteri Giulio Terzi di Santagata. "Fu folgorato da un'idea: tratteniamo in Italia i due soldati e che gli indiani vadano all'inferno". La tentazione durò pochi giorni, poi il premier Monti lo sconfessò, degradandolo da ministro ad ambasciatore. "Castigato anziché premiato. Roba da chiodi", commenta feroce l'editorialista. E alloa l'unica domanda possibile per il Professore è un'amara "ma perché ha combinato 'sto casino?".

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