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Meli, Corriere: "C'è chi dice di indagare su Renzi"

La faida interna al Pd è al limite: "Arrivano Sms ai giornalisti fedelissimi". Adesso il sindaco fa paura ai big del Pd che sognano, ancora, di vincere il congresso

Michele Chicco
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Matteo Renzi è diventato grande, non è più il ragazzino rottamatore e punta a fare le cose sul serio: ai "grandi" del Pd, adesso, non piace più. "Scavate sulla vita di Matteo": suonano più o meno così gli Sms che arrivano ai giornalisti "fedelissimi" da esponenti dem. Lo rivela Maria Teresa Meli sul Corriere e il perché è presto detto: Matteo sta dando fastidio per il suo è un continuo smarcarsi. La scelta, sua, è giusta e questo lo porterà, dritto dritto, verso la poltrona di segretario democratico. Al Nazareno, però, non hanno voglia di traslocare tutti quelli che sarebbero volentieri rottamati dal sindaco di Firenze e quindi provano ad innescare inchieste giornalistiche ad hoc.  Messaggini - E allora ecco i messaggini dei quali parla la Meli. Sperare che sul superfavorito nella corsa interna si faccia vivo qualche scheletro rinchiuso in un armadio fiorentino è, davvero, l'ultima speranza per molti notabili del Pd. Certo, non è sintomo di gran classe, ma tant'è. Come proprio la Meli dice, nessuno si era mai spinto a tanto in quel partito, "ma, come si dice a Roma, lì dove il potere centrale guarda storto il fiorentino, bizzarro, 'la guerra è guerra'".

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