Gene Gnocchi e la "maiala" Claretta Petacci, parla il nipote: "Offesa gravissima, lo denuncio"
"Cosa ho provato? Disgusto, amarezza. Non l'ho neppure visto il video, mi è bastato leggere cosa è stato detto. Spero che questa persona si scusi, ma dubito che capisca". Emilio Persichetti, avvocato di un importante studio legale a Roma, è nipote di Claretta Petacci (suo nonno era il fratello di Giuseppina Persichetti, madre di Claretta), paragonata a una "maiala" da Gene Gnocchi durante la copertina di DiMartedì, su La7. Leggi anche: Claretta "maiala", la Mussolini attacca la Boldrini "Come avvocato dico che è una offesa gravissima perseguibile penalmente", spiega a Il Giornale il nipote della Petacci, che non nasconde di valutare un'azione legale. "Proprio il giorno in cui fui battezzato, nella casa di famiglia a Roma, arrivò la notizia di piazzale Loreto e della morte di Claretta, mi raccontano che la cerimonia si interruppe e in casa calò un silenzio gelido". E attacca: "Penso che quando una donna si sacrifica sapendo che rischia la vita per un amore grande e vero, meriti il rispetto. Claretta in quei giorni era a Roma, poteva salvarsi, invece decise di partire con Mussolini, per puro amore. E quando fu il momento della fucilazione gli fece scudo col suo corpo. Ecco quando l'amore si incontra con la morte, c'è l' eroismo. Anche Pertini in una intervista alla Rai spiegò chiaramente che Clara, come la chiamava lui, non doveva morire, perché l'obiettivo era Mussolini, non certo lei. Come si fa a offendere così volgarmente la memoria di una donna che si fa uccidere per amore?".