Cerca
Cerca
+

Salvate le adolescenti da Bieber e gli One Direction (e dalla Parodi)

Selvaggia Lucarelli

L'appello di Selvaggia: aiutiamo le ragazzine ad allontanarsi dai "modelli" di oggi

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

di Selvaggia Lucarelli Le adolescenti di oggi hanno bisogno di un faro. Di una guida sicura che incanali l'ormone imbizzarrito tipico dell'età, nella direzione giusta, perché da quello che vedo, la situazione è piuttosto preoccupante.   È un po' che lo sospetto, ma l'ho realizzato in maniera definitiva quando Cristina Parodi, una che troverebbe cafone un colpo di tosse in chiesa, è piombata su Twitter con la incosciente ingenuità di una Flavia Vento qualunque, e ha scritto un tweet indovinate a chi? A Giorgio Gori ricordandogli di mettere l'antifurto prima di uscire di casa? Alla sorella Benedetta dicendole che seguendo le dosi per la sua ricetta della torta mimosa viene fuori una granata stordente? No, mamma Cristina scrive a Harry Styles, leader degli One Direction, il seguente, meraviglioso tweet: «My daughter is crazy for you. She always listens for your music. During next show in Milan can you say hello to Angelica?please!». E cioè : «Mia figlia è pazza di te, ascolta sempre la tua musica. Durante il tuo prossimo concerto a Milano, puoi dire Ciao Angelica?». Con quel “please” finale. Cristina Parodi, la donna che lanciava le ultime news sulle Torri Gemelle, implora un cantante di 19 anni idolatrato dalle bimbeminkia di tutto il modo che solo su Twitter conta 11 milioni di followers, di fare ciao con la manina alla figlia. Tra l'altro, ignorando il pericolo a cui ha esposto la ragazzina, perché se per caso Harry avesse deciso di accontentarla, probabilmente la povera Angelica oggi avrebbe dovuto cambiare identità come i testimoni di mafia e finire il liceo a Santo Domingo. Cristina non sa, infatti, di cosa sono capaci le adolescenti di oggi. Non sa che le bimbeminkia dei nostri giorni, sono capaci di farti pagare il privilegio di salire sul palco e abbracciare Bieber o un altro di questi sex symbol col Topexan sul comodino, con persecuzioni e minacce degne di Al Queda. Non sa cosa sia il cyberbullismo, non sa che il mondo degli adolescenti si divide in Bielebers, Directioners, Selenators/gomeziani e boiate varie e che queste ragazzette il cui grado di isteria se il loro idolo resta in canotta è pari solo a quello di Bersani alla sua seconda salita al Colle, stanno solo perdendo tempo. Piangono, si disperano, litigano e si abbrutiscono in risse virtuali (che fosse per me andrebbero punite con la miniera dura), per ragazzetti che anni fa, un'adolescente media, avrebbe schifato come un criceto morto nell'uovo di Pasqua. Io mi struggevo per Simon Le Bon e queste si struggono per Justin Bieber. Noi volevamo sposare Simon le Bon, uno che all'epoca aveva già trent'anni e l'aria sicura e sdrucita di quello che le donne se le sceglie sfogliando il catalogo di Vogue America (cosa che poi fece), e loro si stracciano le vesti per Justin Bieber, un pischello di diciannove anni che ha l'aria di scegliersi le fidanzate sfogliando Cioè. Un piccolo narciso che trascorre le giornate a farsi autoscatti come una Satta qualunque e a postarli su twitter, in cui con i suoi trentasette milioni di fan, pare smuova il tre per cento del traffico sul celebre social network. E loro ci cascano. Vanno in delirio per la sua foto davanti allo specchio col pantalone zebrato, per la faccetta da Monciccì, per l'orecchino alla Balotelli, per i tatuaggi da esaltato che inneggiano Cristo, per le mossette durante i concerti e le fotine a petto nudo per far ribollire l'ormone. Regala criceti alle fan e lo bloccano in aeroporto perché gira con una scimmietta. Quando l'adolescente ero io, al massimo Dolce Remì girava con la scimmietta e se avessi sognato di andarci a letto, i mei avrebbero chiesto il tso immediato. Simon le Bon la scimmietta l'avrebbe rimandata con un calcio nel sedere in Africa, altro che portarsela in giro nella borsetta. Correte dietro ai maschi, ragazze, non a questi sciapetti efebici che prima di chiedere come state voi, vi chiederanno sempre “come mi stanno i capelli”? Dove sono finiti i maschi alla Tony Hadley, i Tom Cruise sugli aerei da guerra, i Nick Kamen che restano in mutande nella lavanderia a gettoni, i Patrick Swayze di Dirty Dancing e quel movimento di bacino che mise incinta le adolescenti di mezzo mondo? Mettete gli One Direction di fianco ai Bon Jovi e sembrano il loro service trucco e parrucco. Inaccettabile che Harry Styles, che degli One direction è il leader e ha una faccia da folletto che crede ancora alle api e al polline, si tatui una farfalla delle dimensioni di un condor come Belen.  La Parodi lo sa? È consapevole del fatto che la figlia sia perdutamente innamorata di uno che più che il cuore potrebbe rubarle le pinzette per le sopracciglia? Per non parlare di un altro per cui le adolescenti perdono il sonno: Bill Kaulitz dei Tokyo Hotel. Quello che ogni volta che sale sul palco non capisci se è nervoso perché non sente bene l'audio in cuffia o è allergico al nuovo kajal della L'Oreal. Roba che è più vicina alla definizione di “simpatica” Roberta Lombardi che lui alla definizione di “maschio dominante”. Per non parlare poi dei vari Valerio Scanu, Marco Carta e Marco Mengoni, anche loro eletti sex symbol e fidanzati ideali dalle adolescenti di oggi, questione che tocca dei picchi di surrealismo che manco Dalì nel suo periodo di massima ispirazione. Insomma, una tragedia. Noi amavano i maschi che scattavano appena annusavano odore di Feromone, le bimbominkia d'oggi amano i maschi che scattano quando annusano l'odore del nostro bagnoschiuma alla vaniglia. Più sono metrosexual e più si ingrifano. Bisogna farglielo capire, altro che assecondarle come la Parodi. E arginarle, perché sono un virus altamente pericoloso. Altrimenti poi succede che pure il marito della Parodi si consulti con la figlia Angelica, e mandi Renzi ad Amici vestito col giacchetto di pelle come Justin Bieber. E per l'evoluzione delle biliebers, le Renziebers, non siamo ancora pronti.

Dai blog