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Gay, Taormina condannato per discriminazione

Il giudice del lavoro lo ha punito per le dichiarazioni fatte a "La Zanzara" su Radio24: "Mai un omo nel mio studio"

Matteo Legnani
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Quello a "La Zanzara" era stato una specie di show. Su Radio24, l'avvocato Carlo Taormina, provocato dai due conduttori Cruciani e Parenzo era partito con una filippica contro i gay che oggi gli è valsa una condanna per discriminazione da parte del giudice del lavoro oltre al pagamento di un risarcimento danni. "Se la tenga lei l'omosessualità..., non me ne frega niente, l'importante è che non mi stiano intorno (...). Mi danno fastidio. (...) Parlano diversamente, si vestono diversamente, si muovono diversamente, è una cosa assolutamente... eh... assolutamente insopportabile, guardi. È contro natura" aveva detto l'ex sottosegretario agli Interni e famoso penalista il 16 ottobre 2013. Che poi aveva aggiunto di non volere omosessuali al lavoro nel suo studio legale.  Oggi, il giudice del lavoro di Bergamo, Monica Bertoncini, lo ha condannato. Nell'ordinanza il giudice "dichiara il carattere discriminatorio del comportamento tenuto da Carlo Taormina per aver più volte affermato, nel corso dell'intervista radiofonica di non voler assumere nel proprio studio persone omosessuali". Ordina "la pubblicazione, a sue spese, di un estratto del presente provvedimento in formato idoneo a garantirne adeguata pubblicità". E lo condanna "al pagamento, nei confronti dell'Associazione avvocatura per i diritti Lgtbi, Rete Lenford, a titolo di risarcimento del danno, della somma di euro 10mila", oltre al rimborso delle spese processuali.

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