La Comi querela L'Espresso per diffamazione: chiede un milione di euro
Il settimanale titola: "Le amicizie pericolose di Lara"
"Ex terrorista nero" e "indagato dalla Dia di Reggio Calabria in seguito allo scandalo sui rimborsi elettorali della Lega Nord". Così, il sito online de L'Espresso descrive Pasquale Guaglianone, meglio noto come Lino Guagliano. Commercialista milanese, un passato da ultrà di destra, grande passione per le arti marziali e per il business immobiliare. Il bersaglio dell'articolo, però, non è lui. Ma l'europarlamentare (e candidata alle prossime europee nelle file di Forza Italia) Lara Comi. La cui colpa è quella di aver preso in affitto dal suddetto Guaglianone gli spazi del "Comi point" in corso Buenos Aires. Tutto qua? No. L'espersso.it si spinge anche a dire che qualche giorno prima di essere arrestato, l'ex ministro Claudio Scajola arrivò a Milano per un appuntamento elettorale, indicando la stessa Comi e Stefano Maullu come "bersagli" dei voti che lui, in quanto non candidato, non potrà prendere il prossimo 25 maggio. Abbastanza, lascia intendere L'Espresso, per ipotizzare legami tra la Comi e ambienti del malaffare calabrese. L'eurodeputata azzurra, 31 anni, ha dato mandato ai suoi legali di querelare la testata per quello che ha definito "infame sciacallaggio a orologeria e indegna caccia alle streghe". La Comi ha chiesto un risarcimento "di un milione di euro per il danno di immagine gravissimo a seguito di dichiarazioni destituite di ogni fondamento e diffamatorie". Somma che, spiega in una nota, "verrà devoluta ad associazioni di beneficenza, per aiutare disoccupati e famiglie di poliziotti carabinieri vittime di violenza".