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Olocausto, Juncker contro Berlusconi: "Disgustoso, chieda scusa ai tedeschi"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Incommentabili". Di più: "Assurde". A due giorni di distanza, le parole di Silvio Berlusconi su Shoah e campi di sterminio continuano a fare discutere ed oggi è intervenuto il portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel a sottolineare che, quanto detto dal presidente di Forza Italia circa il negazionismo del popolo tedesco sono, appunto, "assurdità incommentabili". "Le affermazioni sono talmente assurde che il governo tedesco non le commenta", ha affermato durante un briefing con la stampa il portavoce della cancelliera tedesca, Steffen Seibert, citato dal sito del giornale Tageblatt. "Non commento neppure i manifesti elettorali negli altri Paesi", ha aggiunto il portavoce a proposito dello slogan "Più Italia, meno Germania" circolato su Internet con il logo di Forza Italia, "la Germania lavora insieme all'Italia in amicizia e questo non cambierà". Poche ore prima era intervenuto anche Jean Claude Juncker, candidato del Ppe, e quindi anche di Forza Italia, alla Presidenza della Commissione Ue, chiede a Silvio Berlusconi «di scusarsi con i sopravvissuti all'Olocausto e con i cittadini tedeschi per le sue dichiarazioni». Il Cav, durante la presentazione delle liste europee in un hotel a Milano, sabato scorso si era lasciato scappare la battuta: "Per i tedeschi i campi di concentramento non sono mai esistiti" che aveva fatto infuriare il presidente del Pse Sergei Stanishev che ha addirittura chiesto alla cancelliera tedesca Angela Merkel e a tutti i leader del Partito popolare europeo d'intervenire sull'accaduto per condannare l'episodio. Ieri Berlusconi, durante l'intervista con Barbara D'Urso, avrebbe potuto spiegare se solo gli fosse stata rivolta una domanda sulla questione, ma no lo ha fatto. E così oggi Juncker torna a chiedere le scuse ufficiali.  E' intervenuto anche il portavoce di Angela Merkel, Steffen Feibert: quelle di Silvio Berlusconi sono "affermazioni talmente assurde che il governo tedesco non le commenta", dice il portavoce del cancelliere tedesco, Steffen Feibert, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa a Berlino. Secondo voi Berlusconi deve scusarsi? Vota il sondaggio di Libero Con l'Olocausto non si scherza - «L'Italia è una grande nazione - ha tuonato Juncker - ma anche la Germania è una grande nazione. Tutti i 28 Paesi della Ue sono grandi nazioni. Nessuno ha il diritto di insultare gli amici e i partners della Ue». Poi prosegue: «Le recenti affermazioni di Berlusconi mi hanno disgustato. Ci sono cose su cui non si può scherzare, questo è particolarmente vero per chiunque abbia avuto esperienza dell'Olocausto che costò milioni di vite innocenti. Berlusconi - ammonisce Juncker - l'Olocausto non è una cosa da ridere! Trovo gli attacchi di Berlusconi alla Germania inaccettabili. Durante la crisi, la Germania, come molti altri Paesi membri della Ue, ha mostrato una solidarietà senza precedenti ai Paesi europei in difficoltà. Questi Paesi hanno loro stessi preso misure senza precedenti, e spesso dolorose, per stabilizzare i loro conti pubblici e le loro economie. Non è stato un processo facile nè per la Germania nè per i Paesi in difficoltà. Questa crisi ha scoperto molte ferite. Noi ora dobbiamo guarire queste ferite e non porre sale su di esse, come Berlusconi sta facendo con le sue dichiarazioni. Dobbiamo riunire l'Europa dopo la crisi, non creare ulteriori divisioni. Non c'è posto nella politica europea per dichiarazioni divisive, che tradiscono i valori su cui la Ue si basa».   La risposta di Silvio - Nel primo pomeriggio è arrivata la risposta di Berlusconi: "A Juncker, che non dovrebbe cadere in simili trappole da campagna elettorale, ripeto: rivendico il mio ruolo di amico storico del popolo ebraico, e dello Stato di Israele, che è e resta unico presidio di libertà e di democrazia in tutto il Medio Oriente. Nulla e nessuno può mettere in discussione questa mia convinzione profonda. Mi pare doloroso e spiacevole che la sinistra europea abbia compiuto l'ennesima speculazione, montando un caso su una mia frase, estrapolata dal contesto di un mio ragionamento sul candidato della sinistra Martin Schulz. È surreale attribuirmi sentimenti antitedeschi o una presunta ostilità verso il popolo tedesco, di cui sono amico. Se sono ostile a qualcosa, lo sono nei confronti di un'austerità controproducente, di alcuni vincoli e regole a mio parere gravemente sbagliati, che stanno inchiodando l'Europa intera a una lunga stagnazione economica. Dobbiamo tornare all'Europa dei Padri fondatori, tra i quali il grande leader tedesco Adenauer. E certe polemiche da campagna elettorale rischiano di distoglierci dal necessario e urgente dibattito sul futuro della nostra Europa". 

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