Maria Elena Boschi: "Sogno un compagno e tre figli"
Una Maria Elena Boschi privata. La donna e non il ministro. Una donna con i suoi sogni e anche il desiderio fortissimo d'amore. Il ministro delle Riforme, 33 anni, la più giovane del governo Renzi si racconta al settimanale Vanity Fair (che pubblica uno stralcio dell'intervista sul sito, mentre l'integrale sarà in edicola sul numero di domani). La Boschi dichiara di desiderare tre figli. "E a volte penso di essere già in grave ritardo… Desidero molto trovare un compagno. Sono single da un anno e la vita di coppia mi manca". Maria Elena parla poi delle sue serate a casa, da sola: "La casa è sempre vuota, sono lì da sola a bermi una tazza di latte e magari ho passato la giornata a discutere di emendamenti con uno dell'opposizione. Vorrei almeno trascorrere il mio tempo libero con qualcuno con cui sognare un futuro insieme». Temi etici - Il ministro risponde alle critiche che ha ricevuto spiegando che a ferirla di più sono gli attacchi che arrivano dalle donne. "Perché tutte le donne, in tutti i campi, sanno benissimo che per ognuna di noi, rispetto agli uomini, la fatica è doppia. Dobbiamo dimostrare di essere due volte più brave. Si dice sempre così, lo so, ma purtroppo non è un luogo comune". La ministra poi si sofferma anche su alcuni temi etici come la fecondazione assistita: "Ho diverse amiche della mia età, o poco più grandi di me, che fanno molta fatica a rimanere incinte. Alcune stanno provando la strada della fecondazione, sono andate in Spagna più volte con costi notevoli e spesso senza risultati. È un percorso doloroso, che non tutti si possono permettere. In Italia in alcune Regioni, come la Toscana, le strutture pubbliche consentono due o tre tentativi gratuiti. Bisognerebbe poter fare di più, aiutare di più". Parla poi di aborto "io non potrei mai farlo, ma mancano le strutture che portino le donne a fare questa scelta sempre così lacerante in modo più consapevole, non dettato dalla disperazione, come avviene in troppi casi". E sulla facoltà di adottare, il ministro difende il diritto al matrimonio: "Non ho niente in contrario in linea teorica, credo che troppo spesso si usi questo tema delle adozioni per far saltare il banco della discussione sulla parità dei diritti. Io sono per un approccio più moderato, che tenga conto di tutta la complessità del mondo “arcobaleno”. Cominciamo a riconoscere la parità tra coppie gay ed etero e poi, un passo alla volta, aspettiamo che il Paese sia davvero pronto ad accogliere le nuove famiglie".