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Becchi-Berlusconi-Feltri, la ricetta del Cav su doppia moneta e minibot

Giovanni Ruggiero
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Silvio Berlusconi ha risposto all' appello lanciato da Paolo Becchi sull' ipotesi doppia moneta e mini-Bot. Ecco le domande formulate da Becchi. Di seguito le risposte del Cav. 1) Quando Lei parla di due monete (una nazionale per le transazioni domestiche ed una comune per le transazioni internazionali) si riferisce ad una situazione in tutto e per tutto simile a quella che avevamo negli anni 80 e 90 con la lira e l' ecu? Sì o No? 2) Inoltre visto che sia Forza Italia che la Lega parlano di doppia moneta, cosa pensa dei cosiddetti mini-Bot? La risposta di Silvio Berlusconi: "Lira e centrodestra, vi spiego tutto" 1) In pratica sì con una parziale riconquista della sovranità monetaria da parte dello Stato. La differenza sostanziale è che negli anni '80 e '90 entro certi limiti era possibile usare la svalutazione come arma competitiva. Noi invece proponiamo un utilizzo interno della seconda moneta per rilanciare i consumi e la domanda che sono leve fondamentali per una crescita sostenibile e duratura del Paese. Tutti i Paesi più importanti dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, dalla Federazione Russa alla Cina e al Giappone hanno combattuto la crisi anche stampando moneta. È quello che dovremmo fare anche noi, tenendo conto del fatto che in questo momento l'inflazione è quasi assente. 2) I mini-Bot hanno caratteristiche molto simili a quelle di una nuova moneta emessa dallo Stato. Quindi non ci vedo una differenza significativa con la nostra proposta di una nuova «lira». Siamo convinti che la nostra idea sia compatibile con le regole dei trattati europei; certo potremo ottenere questo risultato con la capacità negoziale che solo un leader credibile, con una lunga esperienza internazionale e relazioni consolidate, può avere con i partner europei a partire da Germania e Francia. Posso confermare comunque che già nei primi giorni di settembre Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia si siederanno ad un tavolo per l'edizione definitiva del programma comune. Vittorio Feltri: "Caro Cavaliere, serve di più" Caro presidente Berlusconi, grazie per le sue risposte ai quesiti posti dal professor Becchi, che non può controbattere perché si è recato all'estero e non è in grado di intervenire. Personalmente sono convinto che le sue proposte per superare l'handicap relativo alla moneta unica siano un brodino e non una soluzione. Vero che Giappone e Russia hanno stampato soldi e in questo modo, almeno in parte, combattuto la crisi. Ma noi ci siamo dati l'euro all'inizio del terzo millennio e inguaiati accettando un cambio folle, penalizzante. Da allora l'Italia ha cominciato a regredire e non si è più ripresa. Non penso si tratti di una coincidenza. La causa della decrescita pertanto va attribuita non solo alla adesione alla Ue, ma anche all'adozione della suddetta moneta unica. Per rompere il circuito vizioso, è quindi necessario ridiscutere le folli regole di Bruxelles e, se del caso, rinunciare all'euro. Ripiegare sulla lira di serie B, ad uso interno, e sui mini-Bot è come assumere una aspirina quando si è affetti da tumore. Per guarire serve altro. Anzitutto un po' di coraggio. Spero che lei lo abbia.

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