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Milano, una palestra al posto del parco

Giuliano Pisapia

Milano, colata di cemento sui giardini di via Argelati: scatta la petizione. Ma il Comune arancione lascia fare: "E' una situazione molto delicata"

Andrea Tempestini
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Una colata di cemento sul parco di via Argelati. Questo  il progetto che sta agitando i sonni delle mamme che vivono sui Navigli. Un progetto che prevede la creazione di un centro sportivo di 1300 metri quadri in mezzo a una delle poche macchie verdi del quartiere. Un piano strettamente commerciale che oggi, per la giunta arancione - a parole impegnatissima nelle campagne per il verde e la natura - non sembra essere un problema. Così come non sembra esserlo l'eliminazione di oltre il 50% dei giardini didattici riservati alla Scuola dell'Infanzia di via dei Crollalanza e di oltre 10 mila metri quadri di spazi verdi e parco.  Al posto delle aree per i bambini dovrebbe sorgere un enorme centro per fitness e wellness composto da un edificio di 3 piani alto 15 metri, 2 campi da calcetto, vasche coperte e scoperte, campi da pallavolo e addirittura un parcheggio coperto con 300 posti auto. Una storia lunga quella del parco Argelati e che arriva dopo dieci anni sui banchi di Palazzo Marino e tra le mani del vice sindaco e assessore all'Urbanistica, Ada De Cesaris. Perché non intervenire e impedire che così tanto verde venga sottratto a dei bambini? La domanda avanzata dai rappresentati scolastici dei genitori della materna Crollalanza è semplice. I lavori per la costruzione di un prodotto commerciale di questo tipo porterebbero solo malessere ai piccoli che, ogni giorno, sarebbero costretti a convivere con polvere, lavori continui e un'infinita colata di cemento anche su quello spazio - l'orto botanico scolastico - che, concluso nel 2012, offre da meno di un anno uno sfogo ai bambini che proprio ieri hanno festeggiato la conclusione dell'anno scolastico e le colture piantate con le loro mani durante le ore di attività all'aperto. A sottolineare la questione e a raccontare la storia del progetto, Alessandro Longo, avvocato e rappresentante dei genitori di via dei Crollalanza. Il primo progetto risale al 2003, quando l'amministrazione comunale concesse in uso per 60 anni alla società sportiva Ambrosiana Calcio l'uso dell'area per attività sportive, con divieto di utilizzo a scopi commerciali. Nel 2005 l'Ambrosiana Calcio ha presentato un progetto che comprendeva 2 campi da calcetto e una palestra. Ma ora il progetto è stato fortemente rivisto e ripresentato, includendo piscine scoperte, 300 posti auto interrati a uso di chi frequenta il centro sportivo e trasformazione della palestra in uno spazio di 3 piani con una piscina coperta, una scoperta e aree wellness/fitness. Il tutto con un investimento di 3 milioni di euro. Difficile credere che dietro a un simile progetto vi sia una società dilettantistica e non una multinazionale tipo Virgin, vociferata come la vera mandante del progetto. Il Consiglio di Zona 6 ha votato contro la creazione del centro, sia perché le modifiche non sono state sottoposte, a suo tempo, al parere del Consiglio, sia perché l'impatto ambientale sull'area sarebbe elevato. «Tanto buon senso, tanta consapevolezza e tanta determinazione nel volere incidere sulle sorti di un bene prezioso quale il verde pubblico affinché un giorno lontano percorrendo il giardino in bicicletta si possa raccontare ai bimbi: “sai che se non fosse per l'impegno dei cittadini e la responsabilità dell'amministrazione comunale saremmo dentro un palazzo sopra una cyclette invece che in bici all'aria aperta?”»: questa la richiesta di Alessandro Longo e dei cittadini. Ma il via libera finale spetta ora a Palazzo Marino, attualmente chiuso dietro le «valutazioni ambientali del caso». Gli abitanti della zona non rimangono però con le mani in mano e hanno avviato online una petizione (all'indirizzo http://giardinoargelati.blogspot.it/) per salvare il verde e tutelare i propri bambini. di Marianna Baroli

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