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Immigrazione, l'ex generale Santo e il terrificante sospetto: "Perché si sono fermati gli sbarchi"

Giulio Bucchi
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«Sono giorni che non si sente parlare di gente che sbarca sulle nostre coste o di poveri disgraziati che vengono portati nei nostri porti. Non ci sono più immigrati. Non sarà mai che qualcuno da qui riesca a dirigere quel traffico e dopo il 4 marzo farà riprendere quei viaggi della speranza? Mai dire mai». A insinuare il dubbio che gli sbarchi siano "pilotati" da organizzazioni mafiose sensibili alla necessità di un fermo tecnico per non disturbare il periodo elettorale non è Matteo Salvini o qualche xenofobo da tastiera "razzista e fascista". A scrivere queste parole su ReportDifesa, uno dei più autorevoli giornali di geopolitica e sicurezza, è l' ex generale di Corpo d' Armata Vincenzo Santo, capo di Stato Maggiore delle Forze Nato in Afghanistan, lo stesso che qualche mese fa, su queste stesse pagine, invocava l' impiego dell' Esercito come unica valida ed efficace alternativa per fermare l' immigrazione illegale. «In questi giorni» aggiunge l' alto ufficiale «nessuno parte più dal Nord Africa. Eppure» osserva Santo «sono tante le navi al largo che aspettano con una coperta e un tè caldo. Ed i barconi non viaggiano sui binari. Forse perché» sospetta il generale «siamo a ridosso delle elezioni». Leggi anche: "Come bloccare gli sbarchi di migranti in pochi giorni" Sul Canale di Sicilia non nevica, anzi soffia il vento di scirocco, il mare è calmo eppure nessuna nave delle Ong ha finora diretto la prua verso lo Stivale, all' orizzonte non si profilano né barconi né barchini. Come se qualcuno -questo il dubbio del generale Vincenzo Salvo- abbia davvero in mano le redini dell' immigrazione clandestina e sappia quando sciogliere le briglie, o meglio le ancore delle navi. Una regia occulta, insomma, che muove i fili del più grande business degli ultimi cinque anni, muovendosi più cautamente se mutano le condizioni politiche del territorio e dell' umore degli italiani. Il generale Vincenzo Santo, militare pragmatico, abituato ad affrontare sul terreno infido di Kabul nemici ben più temibili dei trafficanti di uomini, è convinto che un spettro si aggiri per l' Europa: lo spettro dell' immigrazione. «Il relativismo imperante» spiega l' ex capo di Stato Maggiore «ci porta ad essere contenti del fatto che il numero degli sbarchi appaia in diminuzione. Il vero problema è che devono cessare completamente gli arrivi illegali e che comunque l' immigrazione debba essere controllata e gestita con maggior senso dello Stato e soprattutto scrollandoci l' idea che ci vogliono inculcare che sia un fenomeno inarrestabile e ineluttabile». Ci stiamo confrontando con formidabili «opposizioni». Una di queste, a parere di Vincenzo Santo, è la convenienza economica, la visione utopistica della promessa occidentale per cui il benessere deve essere universalmente condiviso e l' accoglienza diffusa un valore aggiunto. L' Italia, però, non fa più figli e invecchia. Ma invece di pensare a politiche serie per la famiglia e per la terza età spendiamo cinque miliardi di euro all' anno per ospitare i clandestini. «L' Italia non ha una strategia» dice il generale «si parla di integrazione come scorciatoia alternativa all' assimilazione e c' è il forte sospetto che anche da noi qualcuno auspichi la realizzazione del famigerato piano Kalergi, quella lucida follia che vuole un futuro a sangue misto, una razza euroasiatica-negroide per sostituire la molteplicità dei popoli». Il piano fatto proprio, per intenderci, dal miliardario ungherese Soros, sostenitore e finanziatore delle più importanti organizzazioni umanitarie che muovono l' immigrazione illegale. Secondo il generale, saranno 240 milioni gli individui che vorranno emigrare in Europa nei prossimi trent' anni dall' area islamica e dall' Africa. «Se questo dovesse verificarsi» aggiunge Santo «la popolazione europea, oggi attestata su 700 milioni di persone, aumenterebbe a dismisura, tanto da non poter escludere gravi conflitti di natura economica e sociale». In conclusione per l' ex generale di Corpo d' Armata non bastano i pannicelli caldi del ministro dell' Interno Minniti per fermare l' immigrazione clandestina, anzi quei patti con le milizie libiche non sono degni di uno Stato che vuole definirsi democratico e sovrano. Immigrazione illegale, si intende, fermata temporaneamente e, secondo il generale Salvo, stoppata in maniera massiccia proprio in tempo di elezioni. di Francesco Bozzetti

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