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Vaticano, Papa Francesco e la lettera anonima che gli toglie il sonno: l'ultima denuncia

Matteo Legnani
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Una mail arrivata pochi giorni dopo Natale a 17 dipendenti del Governatorato vaticano e a due indirizzi della Diocesi di Roma. Con una lettera in cui il direttore dello Ior Gianfranco Mammì si scusa per una serie di episodi, alcuni pubblici e molti altri privati, avvenuti durante la ssua carriera, per lo più durante la sua attività presso l'Istituto Opere di religione. Ne dà notizia il Corriere della Sera, per il quale oltre a respingere nella maniera più assoluta di essere l'autore del messaggio di posta elettronica, Mammì avrebbe anche già informato dell'accaduto le autorità vaticane. Ma questo rende l'episodio ancora più grave e inquitante, anche perchè avviene ad appena un mese dal siluramento del vice di Mammì allo Ior per "violazioni amministrative". Mattietti e lo stesso Mammì erano stati scelti dallo stesso Bergoglio nel 2015, anche superando alcune obiezioni all'interno del Vaticano. Ora, la mail anonima, che fa pensare al ritorno di un corvo o di corvi in Vaticano, è destinata a riportare l'attenzione su quelle riforme finanziarie mai compiute. Il fatto poi che non si sappia nemmeno da che computer sia partita quella lettera anonima allunga ombre sugli avvenimenti degli ultimi mesi, in primis proprio la cacciata di Mattietti. Chi ha mandato la lettera sa molto delle vicende interne allo Ior, spiegano in Vaticano. Scrive Massimo Franco sul Corriere che "i collaboratori di Francesco sostengono che si tratta di un' operazione tesa a screditare il suo papato; e a mostrarlo caotico e inquinato da veleni e faide interne come nell' ultima fase di quello di Benedetto XVI, che si dimise, esasperato, nel febbraio del 2013. Il problema è che la confusione è difficile da ignorare. In un anno, i vertici finanziari ai quali erano state affidate le riforme sono stati decapitati. Il 19 giugno del 2017 si dimise il supervisore generale Libero Milone, che era stato scelto personalmente da Jorge Mario Bergoglio due anni prima per fare pulizia nei conti vaticani; e tre mesi dopo Milone rivelò che le sue non erano state dimissioni consensuali, ma provocate da minacce di arresto. E nello spazio dell' ultimo mese è saltato Mattietti e ora si muove un «corvo» per colpire Mammì, che col suo vice avrebbe avuto seri contrasti a causa di una gestione definita troppo «personalistica» dello Ior". Leggi anche: Papa Francesco contro quei sacerdoti: "Malati, solo putretudine" Non solo, prosegue il Corriere: "Nel discorso natalizio alla Curia il Papa non ha sferzato solo e tanto i mali dell' amministrazione della Santa Sede, ma soprattutto il tradimento di quanti erano stati scelti da lui per promuovere le riforme e non l' avrebbero fatto a dovere: una reprimenda che ha deliziato alcuni anziani cardinali di Curia ma seminato anche sconcerto. La domanda è se dietro questa filiera di incidenti esista una regia; o se sono solo sintomi sempre più ravvicinati di un malessere diffuso e senza sbocco. Un'eminenza di lungo corso sostiene la tesi di un complotto ordito da alcuni oscuri poteri statunitensi contro 'un Papa che insiste nelle sue critiche al modello di sviluppo capitalistico'".

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