Cerca
Cerca
+

Papa Francesco: "Lecito fermare l'aggressione"

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

"E' lecito fermare l'aggressore ma non bombardare", lo ha detto Papa Francesco che  ha quindi approvato l'uso della forza per fermare i militanti islamici che stanno attaccando le minoranze religiose in Iraq, ma ha spiegato che la comunità internazionale, e non solo un Paese,  dovrebbe decidere come intervenire. Bergoglio ha anche sottolineato che lui e i suoi consiglieri hanno considerato l'ipotesi di recarsi nel nord dell'Iraq per mostrare solidarietà con i cristiani perseguitati. Ma per ora non c'è stata decisione a questo  proposito.  Intervista in volo - Durante il volo di ritorno dalla Corea, infatti, al Santo Padre è stato chiesto se approvava gli attacchi degli aerei statunitensi unilaterali sui militanti dello Stato islamico che hanno conquistato aree del nord e dell'ovest del Paese e del nord-est della Siria e hanno costretto i cristiani e le altre minoranze religiose a convertirsi all'Islam o ad abbandonare le loro case.  Francesco, ha però spiegato che gli attacchi non devono servire a fermare gli attacchi ingiusti ma non devono essere una «scusa» utilizzata dalle potenze mondiali per giustificare "una guerra di conquista". Una nazione da sola - ha ancora aggiunto riferendosi agli Usa - non può giudicare come si pone fine a questa aggressione. Dopo la seconda guerra mondiale, è nata l'idea delle Nazioni Unite:è  lì che si deve discutere "C'è un'aggressione ingiusta? Sembra così. Come dovremmo fermarlo?' Solo questo. Niente di più". I conflitti -  "Siamo entrati nella Terza guerra mondiale, solo che si combatte a pezzetti, a capitoli". Non ha nessun dubbio Papa Francesco sulle crisi internazionali. Il Pontefice spiega che è stato raggiunto "un livello di crudeltà spaventosa" di cui spesso sono vittime civili inermi, donne e bambini. "La tortura è diventata un mezzo quasi ordinario".Bergoglio ha poi detto di "essere pronto a recarsi nel Kurdistan" iracheno per pregare e alleviare la sofferenza delle popolazioni colpite dalla guerra: "In questo momento non è la cosa migliore da fare, ma sono disposto a questo".  

Dai blog