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Lega Nord, indipendenza Veneto: raccolte 100mila firme in due giorni

Andrea Tempestini
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Un diluvio di firme. Un risultato che sorprende gli stessi vertici della Lega Nord: 100mila sottoscrizioni in due giorni per l'indipendenza del Veneto. A raccogliere le firme sono 549 gazebo allestiti dal Carroccio in tutta la regione. "Un grande risultato, veramente una risposta importante", ha commentato a TgVerona.it il capogruppo europeo della Lega, Lorenzo Fontana. Anche il segretario federale, Matteo Salvini, ringrazia i militanti e i cittadini: "La Lega c'è, la Lega corre, ma non solo la Lega. Tanta gente ai gazebo, al di là delle ideologie politiche per quello che è il futuro. Quest'anno - ha chiosato - ci saranno i referendum per l'indipendenza in Catalgona e in Scozia, e io spero che il Veneto faccia da apripista in Italia". Voglia di staccarsi - La Regione, cifre alla mano, mostra la sua voglia di "staccarsi", di rendersi indipendente dallo Stato centrale. Una convinzione che viene rafforzata anche da altre cifre diffuse da Plancia, un centro studi e indagini della Liga Veneta. Fari puntati sul debito pubblico italiano, al 130% del Pil, e che "sottrae circa 85 miliardi di euro all'anno per il pagamento degli interessi". Lo studio ricorda la centralità della questione del debito, che in base agli accordi-capestro stretti con la Ue "dovrà essere progressivamente ridotto fino a portarlo alla soglia del 60% del Pil". Il report sottolinea poi come "alle Amministrazioni locali è imputabile appena il 5,2% del debito pubblico" complessivo (il 94,8% è imputabile alle amministrazioni centrali). Il prezzo dell'autonomia - La proposta del centro studi, che viaggia di pari passo con la proposta di indipendenza del Veneto, è quella di "regionalizzare" il debito. In un simile scenario, il Nord Italia "si accollerebbe una quota di debito pubblico centrale pari a 734 miliardi di euro (il 36,8% del totale)", contro i 331 miliardi del Centro (16,6%) e i 930 miliardi del Sud (il 46,6%). Nel dettaglio, per il Veneto, la quota di debito territoriale, ossia il "prezzo dell'autonomia", è pari a 117 miliardi di euro, pari a 23.928 euro procapite. "In linea teorica - spiega il comunicato - questa cifra potrebbe costituire il 'costo' di una totale autonomia della Regione dallo Stato centrale italiano). Il confronto - Lo studio sottolinea anche che "la quota di debito statale attribuibile al Veneto nel giugno 2012 era di 109 miliardi di euro: in un anno e mezzo, dunque, il 'prezzo della libertà' per il Veneto è aumentato di ben 8 miliardi di euro, quasi 1.700 euro in più per ciascun cittadino). Ma la cifra forse più interessante di tutte è quella relativo al rapporto tra debito e Pil della Regione Veneto, pari all'84% (contro il 134,8% dell'Italia, il 107,3% del Centro Italia e addirittura il 266,3% del Sud Italia). Il rapporto debito-Pil dell'area euro è del 95,5%, quello della Germania al 79,6%, della Francia al 93,5 per cento. Cifre, insomma, che stuzzicano la voglia di indipendenza dei veneti.

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