La deriva autoritaria di Beppe Grillo non piace alla base del Movimento Cinque Stelle, né ai suoi candidati. Tanto che ieri Paolo Putti (in corsa per la poltrona di sindaco a Genova), dopo la fatwa del comico genovese che vieta ai grillini di partecipare ai talk show, alla fine si è tolto il sassolino dalla scarpa: "Grillo non è un leader", ha detto con modi pacati, ma decisi. Butti però non è il solo ad avere qualcosa da dire. E così i militanti cominciano a raccontare storie, episodi che innescano una reazione a catena e si finisce con il tutti contro tutti. Leggi l'articolo completo di Francesco Borgonovo su Libero in edicola oggi 11 maggio 2012
