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Ufo, il rapporto top secret del Pentagono: "Tecnologia avanti 1.000 anni rispetto alla nostra, arsenale nucleare in tilt"

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Negli Stati Uniti d'America continua a crescere la preoccupazione riguardo ai frequenti avvistamenti di "oggetti volanti non identificati", meglio conosciuti come "Ufo". Gli avvistamenti hanno fatto scattare l'allarme anche tra le file del governo federale, tanto da portare l'amministrazione americana a considerare gli Ufo una minaccia per la sicurezza nazionale. Questo quanto emerso da un briefing che si è svolto nella giornata di ieri, giovedì 17 giugno 2021, tra Marina, Fbi e i membri del comitato permanente ristretto della Camera sull'antiterrorismo. Ora, si attende con trepidazione il rapporto del Pentagono sugli oggetti volanti, che dovrebbe essere reso pubblico entro il 25 giugno 2021. 

 

 

 

 

"Chiaramente, sta succedendo qualcosa che non possiamo gestire" ha detto a briefing concluso Tim Burchett, membro repubblicano della Camera dei Rappresentati per lo stato del Tennessee. Il democratico Sean Patrick Maloney ha spiegato che la questione viene ora presa "sul serio", aggiungendo che: "Vogliamo sapere con cosa abbiamo a che fare. Ci sono domande legittime che riguardano la sicurezza e la protezione del nostro personale, e nelle nostre operazioni e nelle nostre attività sensibili, e sappiamo tutti che c'è una proliferazione di tecnologie là fuori" ha confidato Maloney in una intervista rilasciata al New York Post. 

 

 

 

 

 

 

Secondo quanto riportato dal Mail, un ex funzionario del Pentagono ha invece avanzato l'ipotesi che gli Ufo potrebbero aver interferito ripetutamente con la tecnologica nucleare Usa, portando addirittura al shutdown incontrollato di alcune strutture americane.  "Abbiamo avuto incidenti in cui questi Uap hanno interferito e hanno effettivamente messo fuori uso le nostre capacità nucleari" ha spiegato Luis Elizondo, ex capo dell'Advanced Aerospace Threa Identification Program del Pentagono. "Siamo abbastanza convinti di avere a che fare con una tecnologia multigenerazionale - ha aggiunto Elizondo -. Diverse generazioni avanti rispetto a quella che consideriamo tecnologia di prossima generazione. Potrebbe essere 50 o 1.000 anni avanti a noi". La domanda sorge spontanea: siamo da soli? 

 

 

 

 

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