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Eternit, il vero scandalo è che il pm sbaglia il capo di imputazione

Maurizio Belpietro
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In molti si sono indignati per la sentenza che ha mandato assolto il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e c'è da capirli. Di Eternit sono morti a migliaia e l'elenco delle vittime non è ancora definitivo perché le polveri entrate nei polmoni provocheranno in futuro altri decessi. Dunque, sentire pronunciare in nome del popolo italiano una sentenza che manda libero l'accusato di disastro ambientale, annulla il risarcimento danni e condanna i famigliari dei morti a pagare le spese processuali non può che suscitare rabbia. Naturalmente tutti, o quasi, se la sono presa con i giudici della Cassazione, i quali sono stati accusati di non aver avuto il coraggio di condannare un uomo ricco e potente. Ma qui non si tratta di aver coraggio. Anzi, semmai i magistrati della suprema corte di coraggio ne hanno dimostrato anche troppo, perché con l'assoluzione per prescrizione hanno sfidato il senso comune, cioè l'opinione pubblica che voleva a tutti i costi una condanna, anche a prezzo di violare il codice. Continua a leggere l'editoriale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi, venerdì 21 novembre o acquista una copia digitale

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