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Deutsche Bank indagata: ha causato la crisi dello spread

Eliana Giusto
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Deutsche Bank è indagata dalla Procura di Milano per la maxi speculazione in titoli di Stato italiani del primo semestre 2011 che portò lo spread ai massimi livelli e alle dimissioni di Silvio Berlusconi, che fu poi succeduto da Mario Monti. Secondo l'Espresso l'ipotesi di reato è la manipolazione del mercato, avvenuta attraverso operazioni finanziarie attuate dal colosso bancario tedesco dopo il crac della Grecia finite sotto la lente dei pm per un totale di circa dieci miliardi. Quello che si sapeva finora era che Deutsche Bank nei primi sei mesi del 2011 aveva sensibilmente ridotto la sua esposizione al rischio-Italia, vendendo titoli di Stato del nostro paese per circa 7 miliardi. Ma la cessione era stata comunicata solo alla fine di luglio: i titoli italiani posseduti dalla banca tedesca risultavano passati da 8 miliardi a meno di uno, precisamente 996 milioni di euro.  Secondo l'accusa, dopo il 26 luglio 2011, mentre annunciava la fuga dall'Italia in realtà Deutsche Bank aveva già ricomprato in gran segreto titoli italiani tornando a tre miliardi. Altri 4,5 miliardi di titoli italiani erano posseduti da un'altra società tedesca acquisita un anno prima dal colosso. Ma dei riacquisti Deutsche bank non ha detto nulla. Ergo, ha venduto quando i prezzi erano ancora alti e ha ricomprato quando il mercato è crollato. Una speculazione finanziaria pazzesca su cui ora i giudici faranno chiarezza.

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