Il montiano Saccomanni gela Letta:"Prima il rigore poi la crescita"
Enrico Letta tiene il cellulare spento. Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni non riesce a parlare col premier. I due non hanno discusso della finanziaria e della politica economica che il governo intende adottare. Insomma pronti via e l'armonia in Consiglio dei ministri ancora non c'è. Il premier ha fatto il giro di mezza Europa. Prima dalla Merkel poi da Hollande per ridare un'immagine all'Italia in sede europea e soprattutto per rinegoziare i termini per gli impegni italiani presi con Bruxelles. Ricette diverse - Letta aveva fatto intendere che c'erano dei margini per rimettere in discussione il rigore preteso dall'Europa e incentivare la crescita per risanare i conti. Anche il congelamento dell'Imu di giugno rientra tra queste misure per evitare di strozzare le famiglie in nome del rigore. A quanto pare non è dello stesso parere Saccomanni che ribalta il tavolo. Durante la sua prima audizione al Senato sul Def, il documento economico finanziario, ha parlato delle misure italiane per affrontare la crisi. "In questo momento no possono esserci rinegoziazioni con l'unione Europea per i parametri dell'Italia. Uno sforamento o una indicazione di non rispetto dei limiti comporterebbe riduzioni dei margini di flessibilità". E sulle idee di Letta, il ministro è ancora più duro: "Il discorso programmatico di Letta ha indicato le cose da fare. Il Def indicherà quello che si può fare coerentemente con gli obiettivi per il superamento del disavanzo eccessivo. Per il resto andranno trovate coperture". Insomma prima il rigore, poi la crescita. Il ministro lo fa capire. E lancia pure l'allarme per le eventuali coperture per il programma di Letta. Il premier non ha commentato e si è limitato ad un freddo: "Manovra? Non ne abbiamo parlato. Una manovra aggiuntiva sarà decisa con la maggioranza". Insomma il premier non decide passo passo col ministro la politica economica. I due vanno su direzioni opposte. Letta predica crescita, Saccomanni rigore. Le due ricette sono in perfetto conflitto e potrebebro far esplodere subito il consiglio dei ministri. (I.S.)