Piano casa: giù la cedolare secca e aiuto agli affitti
Aliquota della cedolare secca al 10% per i contratti a canone concordato in vigore già da quest'anno, e ripristino del plafond dei 10.000 euro per il bonus mobili, ridotto dalla Legge di stabilità. Per gli inquilini delle case popolari sconto sull'Irpef fino a 900 euro e ancora dotazione di 100 milioni per il fondo per l'affitto e incremento di 20 milioni del fondo contro le morosità incolpevoli. Sono le novità del Piano casa contenute nel decreto approvato dal consiglio dei ministri. Entro il 30 giugno, poi, sarà definito un nuovo piano per la vendita degli immobili degli Iacp, che potranno essere acquistati dagli inquilini tramite un finanziamento agevolato erogato da un fondo ad hoc. Partirà invece entro sei mesi il piano nazionale di recupero degli alloggi di proprietà degli Iacp. Per la cedolare secca, la riduzione dall'attuale 15%, al 10% riduzione riguarda solo gli alloggi offerti a canone concordato e quelli per studenti universitari. Si punta così da un lato ad aumentare l'offerta di alloggi a canone ridotto, e dall'altra far emergere gli affitti in nero. A beneficiare del nuovo sconto fiscale, dopo quello entrato in vigore nel 2013, non solo i nuovi contratti ma anche quelli già in essere. In questo caso il vantaggio si potrà avere già in fase di pagamento dell'acconto, in quanto la riduzione opera, come detto, fin da quest'anno. L'opzione per la cedolare può essere effettuata al momento della stipula del contratto o all'atto del pagamento annuale dell'imposta di registro dovuta da chi finora ha preferito la tassazione Irpef. Previsto anche un nuovo piano di dismissioni degli alloggi di edilizia pubblica, con la possibilità per gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) di fissare i prezzi di vendita e offrire mercato anche le case abitate da inquilini ormai privi dei requisiti di reddito per avere diritto ad un alloggio sociale. La possibilità di riscatto dovrebbe passare attraverso un fondo per la concessione di mutui a tassi agevolati per mettere gli inquilini in condizione di poter effettuare l'acquisto pagando una rata di mutuo di importo circa pari al canone di locazione in precedenza versato.