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Ezio Mauro e l'Ing come Grillo"Bersani, ormai sei morto"

Direttore ed editore di Repubblica come Grillo:

Anche il direttore di Repubblica si iscrive al listone Saviano: "O si cambia, o si muore"

Andrea Tempestini
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Il primo proiettile lo ha sparato Beppe Grillo: "Sei uno zombie". Alias "sei morto". Il bersaglio è il leader del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, che non vuole rassegnarsi ad ammettere la sconfitta. "Alle amministrative abbiamo vinto senza se e senza ma", spiegava in conferenza stampa. E Grillo, che a Parma lo ha strabattuto, lo sfotteva, lo umiliava derubricando le sue affermazioni a sparate di qualcuno che deve essere portato al Tso (il trattamento sanitario obbligatorio, ndr), invocando l'arrivo di qualche anima pia che accompagnasse il "vecchio" Bersani a una panchina del parco. De Benedetti - A ricordare che per il Pd, negli ultimi ballottaggi, di tutto si può parlare ma non di una vittoria, con toni più urbani ma ancor piùm taglienti, è poi sceso in campo l'editore di Repubblica, Carlo De Benedetti, che senza giri di parole martedì ha spiegato a Bersani: "Lui parla di vittoria? Non è vero. Il Partito Democratico non ha vinto". L'Ingegnere si riprende la tessera numero uno del Pd e detta la linea: ricambio, ricambio, ricambio. Il diktat: rottamare Pierluigi.  Listone Saviano - De Benedetti archivia la parentesi Bersani, e nel solco di quanto fatto dal fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, si iscrive al listone-Roberto Saviano. Scalfari, in una delle sue domenicali colate di piombo, tratteggiava l'identikit del futuro leader della sinistra, parlava di "etica pubblica da rispettare", di "lotta alle mafie e alle oligarchie corporative". E ancora: "Sarebbe molto opportuna la formazione di una lista civica apparentata con il Pd e rappresentativa di legalità". E per la sinistra chi c'è di più "civico" e "legalitario" dell'autore di Gomorra? Nessuno. E poi Ezio Mauro - Alla lista di endorsment che hanno trovato diritto di cittadinanza su Repubblica mancava soltanto quello del direttore, Ezio Mauro. Ed ecco che oggi, mercoledì 23 maggio, in un editoriale intitolato "per chi suona la campana", anche "penna rossa" gioca al tiro a bersaglio contro Bersani. Mauro alza il tiro e si allinea con Beppe Grillo nel ricordare al segretario che, di fatto, è già defunto: "O si cambia, semplicemente, o si muore". E come si cambia? "Bisogna dare un senso alla politica, alla funzione democratica dei partiti, rendendoli forti perché contendibili, finalmente aperti. Bisogna - continua Mauro - recuperare l'onere sociale dei vecchi servitori dello Stato, il potere in forza della legalità, in forza della disposizione all'obbedienza, nell'adempimento di doveri conformi ad una regola". Le parole si inseguono come in un ritornello: servitori dello Stato, legalità, obbedienza. Roberto Saviano avrà letto con soddisfazione l'articolo di Mauro. Si sarà (nuovamente) sentito chiamato in causa. Bersani, invece, starà provando, con amarezza, ad archiviare l'ennesimo colpo basso.

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