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Crociata contro la parata del 2 giugno"Usate i soldi per i terremotati"

Gli internauti vogliono che venga sospesa la sfilata militare e che i fondi vengano usati per le vittime del sisma

Nicoletta Orlandi Posti
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E' partita da Twitter la crociata per annullare la parata militare ai Fori imperiali del 2 giugno per destinare i fondi alle zone terremotate. All'hashtag #2giugno è in corso il dibattito tra gli utenti del microblog e molti scrivono che la richiesta non è frutto di demagogia, ma di pragmatismo. C'è anche chi è contrario ad annullare l'evento perchè "non costa miliardi" e perchè, secondo alcuni, "i soldi sono ormai già stati stanziati". Si tratterebbe di una cifra tra i 2,6 e i 2,9 milioni di euro. La maggior parte dei "cinguettii" sono appelli alle istituzioni per annullare la dispendiosa manifestazione. Il passaparola su Twitter è iniziato poco dopo la notizia del nuovo sisma in Emilia e l'iniziativa continua raccogliendo numerose adesioni, da Nichi Vendola a Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency. E sono in molti a chiedere anche a Benedetto XVI di rinunciare alla visita a Milano. Ma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto sapere in serata che la festa della Repubblica si farà e sarà dedicata alle vittime del sisma. "Italia attraversata da lutti, disperazione, paure. Inopportuno fare ora parata militare 2 giugno. Altri modi per celebrare Repubblica", ha scritto il leader di Sel:   "Annullare la parata del 2 giugno", chiede Strada, "usare i 10 milioni di euro per aiutare i cittadini post terremoto. La Repubblica si dovrebbe celebrare così". Anche la Lega Nord è d'accordo. "C'è bisogno di risorse economiche per far fronte al nuovo, grave sisma che ha colpito l'Emilia Romagna e il mantovano. Mi chiedo se è opportuno far svolgere la sfilata per la festa della Repubblica il 2 giugno. Quei fondi possono essere destinati alle popolazioni colpite. In questi casi qualsiasi euro recuperato può essere utile a questa causa", propone il capogruppo del Carroccio in commissione Difesa del Senato, Giovanni Torri, ricordando che "già altri colleghi di partito hanno paventato la possibilità di devolvere l'ultima tranche del rimborso elettorale ai terremotati". "Faccio appello al Presidente della Repubblica e al governo - prosegue il senatore emiliano - per fare in modo di 'stornare' i fondi per la parata militare direttamente alla Regione Emilia Romagna. Non è la solita Lega Nord che lo chiede, ma è il giusto sentimento dei cittadini. Quest'anno - aggiunge infine Torri - si può festeggiare la nascita della Repubblica in modo più sobrio e consono proprio in virtù della grave situazione che si è venuta a creare nella mia regione". Dello stesso avviso Antonio Di Pietro, leader dell'Idv: "Sarebbe il modo migliore per onorare la nostra Repubblica. Per questo, anche l'Italia dei Valori si unisce all'appello di quanti chiedono di annullare la parata del 2 giugno". Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, affida a Twitter il suo pensiero: "Ho visto le immagini scioccanti del terremoto. Spero che la parata del 2 giugno sia annullata per destinare quei soldi ai terremotati", ha postato sul social network. Non è affatto d'accordo Osvaldo Napoli del Pdl: "Non è con la sospensione della parata del 2 giugno che si aiuta l'Emilia devastata e ferita a morte dal sisma. La festa della Repubblica deve semmai diventare megafono della capacità di reazione del Paese contro le calamità e le tragedie. Se si vuole, si può immaginare una parata all'insegna della sobrietà e costruita per evocare le virtù civili delle Forze armate. E attraverso di esse abbracciare le popolazioni colpite dal sisma", conclude. A Gianfranco Paglia, capogruppo di Futuro e Libertà in Commissione Difesa di Montecitorio piacerebbe, invece, che "la parata del 2 Giugno fosse aperta dai sindaci delle zone terremotate dell'Emilia Romagna e dell'Abruzzo come segno tangibile di solidarietà e unità nazionale nel momento dell'emergenza".  Il governo, da parte sua, ha deciso che sarà deliberato il lutto nazionale lunedì 4 giugno per le vittime del terremoto in Emilia. Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà nell'informativa in Senato.  

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