Sembrava fatta per Angelo Scola. Secondo tutti i vaticanisti il fatto che la fumata bianca non fosse slittata al terzo giorno di Conclave indicava che l'aveva spuntata il super-favorito, il cardinale di Milano. Nell'attesa - durata più di un'ora - dell'annuncio ufficiale, in Piazza San Pietro impazzava il toto-Papa, e la folla non aveva dubbi: sarà Scola, diceva la fazione più numerosa, mentre i sudamericani speravano in una nomina a sorpresa. E nomina a sorpresa è stata: il nuovo Papa è il cardinal Jorge Mario Bergoglio, che prende il nome di Francesco I. Ma non solo i vaticanisti e i fedeli in piazza San Pietro erano certi della salita al Soglio di Pietro del cardinale Scola. Anche la Cei ne era sicura. E la Conferenza episcopale italiana è stata protagonista di una gaffe piuttosto significativa. In un comunicato inviato dopo la fumata bianca e pochi minuti prima dell'Habemus Papam, la Cei salutava "la notizia dell'elezione del Card. Angelo Scola a successore di Pietro". Nella nota allegata, invece, al posto del nome di Scola c'era quello di Bergoglio. Anche il popolo della rete contava sulla nomina di Scola, tanto che il suo sito personale, www.angeloscola.it, risultava inaccessibile.