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Colorado, la coazione a ripetere del nulla

A parte l'imitatore Lauretta, nulla di nuovo nel programma comico

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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I conduttori dello show Foto: I conduttori dello show
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Avevo smesso, da qualche anno, di guardare Colorado (Italiauno, giovedì, ore 21.20) per questioni di salute. Un surplus di depressione, per chi –come me- per mestiere si lascia scorrere la tv davanti agli occhi, può essere fatale. Eppure, l'altra sera, a Colorado, ho visto la più bella imitazione di Matteo Renzi sulla piazza. C'era Claudio Lauretta (un tempo voce proteiforme di Radiomontecarlo) che straripava dalla camicia bianca del segretario del Pd, accanto a Paolino Ruffini ottima spalla; e di Renzi imitava gesti, ammicchi e irriverenze, con una chiosa finale –un po' volgarotta, ma ci stava -del monologo sull'alleanza possibile con Salvini: “Eh, sapessi quante leghe mi son fatto da ragazzino…”. Ho visto Lauretta che cannoneggiava; e poi ricanonneggiava, travestito da Donald Trump con la voce di Oliver Hardy; e lì ho pensato ad una metamorfosi degli autori. Mi è balenata un saetta di speranza: vuoi vedere che il programma, dopo 19 edizioni, ha perso i suoi connotati di strage degli innocenti della comicità, di catena di montaggio dei talenti perduti (ce ne fosse qualcuno che avesse davvero sfondato..)? Mi illudevo. Dopo Lauretta ho osservato un “acrobata” che in playback tentava di cantare la Mannoia senza riuscirci; tre tipe vestite da Cenerentola, Biancaneve e Bella addormentata nel bosco con deambulatore (battuta: “Che cazzo vuoi?”); un Dado spompato; e, soprattutto la prosperosa Francesca Cipriani ex scuderia Lele Mora che faceva le previsioni del tempo mostrando le tette. Si salvavano Ornano e Paci, ma da lì ho fatto zapping selvaggio, per dimenticare. Troppa roba, troppo sconclusionata, troppo in fretta. Il lampo di genio degli autori, evidentemente consci di andare al massacro nella critica dei contenuti del programma, è stato creare, a margine del tutto, la caricatura di critico blogger tv blogger, Boscaglia; il quale, scandalizzato, si allontana nella notte. Si registra il ritorno in conduzione di Ruffini, con Federica Nargi e Gianluca “Scintilla” Fubelli, che ha chiosato riferito ai suoi predecessori: “L'anno scorso Luca e Paolo stavano sul cazzo a tutti”. Il che può essere. Ma non è che io veda tutta ‘sta gran differenza…

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