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Grana grillina tra donne, Ostia e Spada

Il consigliere M5S invoca il "metodo Spada". Raggi zitta

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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Virginia Raggi con Giuliana Di Pillo (M5S) Foto: Virginia Raggi con Giuliana Di Pillo (M5S)
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Vigilia di voto per Ostia con brivido: i Cinquestelle, super favoriti per la conquista del municipio simbolo di mafia e criminalità, si sono svegliati con il primo arrestato in Sicilia. Per estorsione. Un tale, Fabrizio La Gaipa, risultato primo dei non eletti alle regionali del 5 novembre: e meno male che non è entrato in assemblea regionale, altrimenti per i grillini sarebbe stato ancora peggio. L'uomo, imprenditore 42enne accusato di avere fatto firmare ai dipendenti finte buste paghe, è ai domiciliari ed è stato subito sospeso dal M5S. Ma c'è dell'altro. Mentre Luigi Di Maio è volato negli Usa per presentare ai suoi "alter ego" la politica estera del Movimento, nel municipio XI di Roma, zona Portuense, un consigliere pentastellato ha invocato "il metodo Spada" contro il Pd. In pratica testate a freddo contro i "molesti" colleghi dem, che si sono talmente adirati da chiedere alla Raggi e allo stesso Di Maio una presa di posizione ufficiale contro il grillino violento. Ma la sindaca di Roma ha anche altre grane a cui pensare. Nella sua smania di ristabilire la legalità e rimettere mano alla delibera che assegnava canoni a prezzo agevolato ad associazioni, partiti e sindacati per rimpinguare le casse del Comune, si è imbattuta nell'ira funesta delle femministe pronte a non rivotarla più. Motivo? Il minacciato sfratto della Casa Internazionale delle Donne, storica realtà ubicata nello splendido palazzo del Buon Pastore a Trastevere. L'associazione è morosa per oltre 800mila euro, dovrebbe pagare 7mila euro di affitto e invece ne sborsa molti meno. Però, è la giustificazione, organizza convegni, dibattiti, tavole rotonde, è sede di consultori, gruppi di aiuto femminili, cineforum e ora la giunta grillina, per di più guidata da una donna, vorrebbe cancellare tutto questo. Dopo le polemiche sono cominciate le trattative. Intanto domenica è sfida tra Monica Picca (centrodestra) e Giuliana Di Pillo (M5S). Con l'incognita CasaPound e la polizia ai seggi, come ha deciso il ministro Marco Minniti.  

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